INTRODUZIONE Il 24 gennaio 2019 la Corte europea dei diritti dell'uomo, nel caso "Cordella e altri contro Italia" (n. 54414), ha condannato l'Italia per la violazione degli articoli 8 ("diritto alla vita privata") e 13 CEDU ("diritto a un ricorso effettivo") a causa della mancata adozione da parte delle Autorità italiane di misure idonee a proteggere l'ambiente e la salute dei cittadini di Taranto, dai danni causati dalle emissioni dello stabilimento siderurgico più grande d'Europa: l' ILVA . La pronuncia è di particolare importanza perchè approfondisce la tematica dell'autonomia del " diritto a vivere in un ambiente salubre ", aprendo così alla c.d. " dimensione ecologica " dei diritti fondamentali. Attualmente, infatti, la Convenzione tutela l'ambiente solamente in via mediata e gli assegna una funzione strumentale ad assicurare il rispetto di altri diritti fondamentali . Ciò si spie...
Introduzione Le Corti sovranazionali (Corte di Giustizia europea e Corte europea dei diritti dell'uomo) hanno delineato una concezione sostanziale e processuale di " ne bis in idem " elaborando la nozione di " sufficiently close connection in substance and in time ". La CEDU e il ne bis in idem Nella sua originaria formulazione contenuta nella sentenza " Grande Stevens contro Italia " del 2014, il principio del "ne bis in idem" aveva una valenza essenzialmente processuale, con riferimento alla compatibilità del doppio binario sanzionatorio. In quell'occasione la Corte EDU condannò l'Italia per la violazione del divieto del doppio giudizio, previsto e tutelato dall' art. 4, protocollo 7 CEDU , per aver sottoposto il ricorrente ad un doppio procedimento - penale ed amministrativo - in dipendenza di un unico fatto illecito. Il legislatore italiano, infatti, punisce condotte del tutto sovrapponibili sia sul fronte p...